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LA CASA DELLE BAMBOLE: GHOSTLAND

La Casa delle Bambole – Ghostland è un film di genere horror/thriller del 2018, diretto da Pascal Laugier, regista francese precedentemente reso famoso grazie al suo film Martyrs, ben visto da parte della critica. Il film è stato girato in Canada e Francia ed ha la durata complessiva di 91 minuti.

TRAMA
Beth e Vera sono due ragazze adolescenti che insieme alla loro madre Pauline si trasferiscono in una nuova casa. Quest’ultima appare tetra e cupa, colmata in ogni angolo da bambole antiche che donano un tono inquietante e tenebroso ad ogni stanza. Le tre protagoniste durante la notte saranno prese in ostaggio da due individui molto particolari che renderanno questa permanenza un incubo che le segnerà per sempre. Inizialmente Pauline riuscirà a fermare gli assalitori salvando le figlie. Con il passare degli anni solamente Beth riuscirà a superare il morboso ricordo creandosi una nuova vita, a differenza di Vera la quale deciderà di convivere con il suo passato. Tutto ciò finchè Beth non riceverà una chiamata di aiuto da parte della sorella decidendo di fare ritorno nella vecchia villa, scontrandosi nuovamente con il ricordo del suo incubo passato, che in realtà non è ancora finito…

RECENSIONE
Inquietante e perverso è il panorama in cui Logier ci catapulta, ingannandoci continuamente su quello che è il divario tra realtà e finzione. La prima ad essere aggredita è Pauline, mentre le due ragazze, gettate nello scantinato, vengono percosse. Beth riesce a risalire vedendo la madre combattere contro il killer, la quale le supplica di fuggire.
Non appena pensiamo che sia realmente tutto finito, Pascal Laugier ci fa fare un balzo in avanti di 16 anni: Beth sposata e con un figlio, è diventata una scrittrice famosa grazie al suo romanzo “Incident in a Ghostland”. Cosi il regista ci illude che sia davvero ritornata a casa dopo anni, che la madre sia ancora viva e che Vera sia affetta da disturbi mentali a causa del trauma subito.
Ma proprio quando siamo certi che si tratti di un film a base di fantasmi e follia, Laugier ci incatena insieme alle due protagoniste in un mondo fatto di soprusi, un carcere dal quale Beth cerca di fuggire attraverso la sua fantasia e immaginazione, mentre Vera cerca disperatamente di riportarla alla realtà, ricordandole che la madre è stata uccisa e che sono rimaste solo loro due all’interno di quell’incubo senza fine.
“La casa delle bambole” è un film che fa riflettere non solo sulla condizione di donna-oggetto, ma anche su quanto l’immaginazione abbia il potere di innalzare una realtà nella quale incastellarsi pur di sopravvivere.
Beth e Vera si muovono così in uno spazio-tempo che si alterna tra la finzione e realtà, ingannando perennemente lo spettatore e lasciandolo in un limbo in cui fa fatica a capire cosa sta accadendo e quando. I due mostri (un orco e una strega, come li definiranno le due ragazze in seguito): un uomo possente con evidenti problemi mentali e un altro magro travestito da donna, sono il riflesso della perversa e malata mente umana. Costruendo uno scenario dove l’uno dipende dall’altro, truccando e travestendo le protagoniste secondo quelli che sono i canoni degenerati e perversi che assecondano i gusti dei due “maniaci”. Personalmente ammiro il lavoro eseguito da Pascal Laugier, che come suo solito riesce a sbalordire e far riflettere lo spettatore.

di Lorenzo Lanzuisi