/G. B. PARLA, la voce degli studenti

G. B. PARLA, la voce degli studenti

In molti si potrebbero chiedere da dove parta l’idea di creare un giornale per gli studenti e fatto dagli studenti in un’epoca come la nostra, caratterizzata dalle informazioni “immediate”, quelle trasmesse per mezzo di social e siti web, ogni giorno…ogni secondo. È noto da sempre che la principale motivazione per la quale un giornale prenda vita è quella di informare…ma questa motivazione non renderebbe inutile la nostra iniziativa, dal momento che abbiamo a distanza di un click testate giornalistiche come “La Repubblica” o il “Corriere della Sera”? Perché, dunque, questo giornale?
A questa domanda la nostra redazione si è data una risposta: la necessità di un cosiddetto “safe space” dedicato a tutti gli adolescenti. Un posto dove ognuno è libero di parlare dei propri interessi, delle proprie esperienze e magari anche di tematiche più serie che stanno a cuore all’individuo; la finalità principale è proprio quella di dare una voce ad una generazione che fino ad ora è rimasta in silenzio, forse anche fin troppo segnata da eventi storici dei quali non ha colpe ma di cui subisce solo conseguenze.
Inoltre, potrebbe aiutare anche gli studenti a rafforzare i propri ideali, a conoscere o approfondire nuovi argomenti dei più svariati generi, dalle manifestazioni socio-politiche alle recensioni dell’ultimo libro letto (farei attenzione sui titoli da raccomandare, molti professori poi li leggono sul serio!).
Condividere le proprie esperienze per far crescere anche gli altri è sempre stata una fondamentale fonte di educazione, partendo dalle vicende più recenti riguardanti la guerra fino ad arrivare ai gesti eroici compiuti dai nostri antenati in campo politico-sociale.Portare consapevolezza nelle classi sin dal liceo, dove gli adolescenti si formano moralmente ed eticamente, gioverebbe di sicuro a coloro che nutrono il desiderio di iscriversi all’università, poiché è risaputo il rilievo che quest’ultima pone ad un approccio di tipo critico, oltre che mnemonico, agli argomenti in programma. Questo genere di incentivazione dovrebbe anche essere data dai docenti, per mezzo di sani dibattiti, discussioni ed approfondimenti in classe di temi di attualità, di cui talvolta ne viene trascurata l’importanza; argomenti come il disagio psicologico degli studenti, l’attuale invasione dell’Ucraina, la crisi climatica accompagnata da quella sociale e così via.
Molte volte è dato quasi per scontato il fatto che essere adolescenti sia sinonimo di svogliatezza, ignoranza e dannosa spensieratezza, ma siamo veramente così? È questo il giusto ritratto sociale che ci è stato dato solo per il fatto di essere giovani? Si parla della forte generazione Z, quella che scende in piazza per chiedere una giustizia mai ricevuta, ma da sempre richiesta, per atto di amore nei confronti dei prossimi ad essere nello stesso posto. È arrivata l’ora di diventare un esempio per i più giovani e per alcuni adulti, che ancora devono crescere.

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